Livorno, maxi-operazione antidroga “Garibaldi”: 15 misure cautelari e 38 perquisizioni. Smantellata la piazza di spaccio di piazza Garibaldi

Livorno, maxi-operazione antidroga “Garibaldi”: 15 misure cautelari e 38 perquisizioni. Smantellata la piazza di spaccio di piazza Garibaldi.

All’alba, su disposizione della Procura della Repubblica di Livorno, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione a una vasta operazione antidroga che ha interessato le province di Livorno e Pisa.

L’azione, denominata “Garibaldi”, ha visto in campo oltre 150 militari supportati da reparti specializzati:

  • il R.O.S. (Raggruppamento Operativo Speciale);
  • le squadre operative S.O.S. e S.I.O. del 6° Battaglione Toscana;
  • il Nucleo Elicotteri di Pisa;
  • i Nuclei Cinofili di Firenze e San Rossore (PI).

L’operazione ha portato all’esecuzione di 15 misure cautelari emesse dal G.I.P. di Livorno su richiesta della Procura, oltre a 38 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti soggetti indagati per gli stessi reati.

Le misure cautelari

Tra i 15 destinatari del provvedimento:

  • 5 sono finiti in carcere;
  • 1 agli arresti domiciliari;
  • 9 colpiti da divieto di dimora nella provincia di Livorno.

Undici di loro risultano senza fissa dimora e irregolari sul territorio nazionale. Per altri 22 dei 38 indagati perquisiti, anch’essi irregolari, è stata avviata la procedura di espulsione.

Le indagini: una piazza di spaccio nel cuore di Livorno

L’inchiesta, condotta dal NORM della Compagnia Carabinieri di Livorno tra settembre 2024 e giugno 2025, ha permesso di documentare la presenza di una vera e propria piazza di spaccio stabile e radicata in piazza Garibaldi e negli adiacenti Scali del Pontino.

Un’area centrale della città, affacciata su scorci suggestivi, ma segnata da fenomeni di degrado urbano e da un’attività criminale così consolidata da consentire a chiunque di approvvigionarsi di droga senza contatti preventivi.

Secondo gli investigatori, la piazza era attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, generando un volume d’affari stimato in 1.000 euro al giorno.

Le modalità dello spaccio

Le dinamiche ricostruite mostrano un’organizzazione non gerarchica ma diffusa, con gruppi che gestivano in autonomia micro-aree di influenza.

Gli spacciatori stazionavano costantemente nella piazza, utilizzando tecniche ripetitive:

  • le dosi erano occultate tra le auto in sosta, tra gli indumenti personali o dentro le baracchine della piazza;
  • gli acquirenti, a piedi, in bici o in auto, mostravano il denaro e ricevevano la sostanza in pochi secondi.

La compravendita avveniva in pieno giorno, sotto gli occhi di famiglie e bambini che frequentavano le aree gioco della piazza, alimentando un diffuso senso di insicurezza sociale.

I risultati investigativi

Grazie a osservazioni, pedinamenti e sistemi di videosorveglianza autorizzati dalla Procura, i Carabinieri hanno potuto ricostruire con precisione la rete di spaccio.

I numeri dell’operazione:

  • 430 cessioni di droga documentate, di cui almeno 7 a minorenni;
  • 10 arresti in flagranza già eseguiti nei mesi scorsi;
  • 12 persone denunciate a piede libero;
  • 57 assuntori segnalati alla Prefettura, tra cui 7 minorenni;
  • sequestrati 2 kg di sostanze stupefacenti.

Minori coinvolti e casi allarmanti

Di particolare gravità il caso di un uomo che si è recato ad acquistare droga portando con sé il figlio di due anni. I Carabinieri, oltre a segnalarlo come assuntore alla Prefettura, hanno informato il Tribunale per i Minorenni di Firenze per garantire la tutela del bambino.

I profili degli indagati

La maggior parte degli indagati ha un’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Quasi tutti sono privi di lavoro e di dimora stabile, con numerosi precedenti per reati legati a droga, violenze e furti.

Alcuni risultano già coinvolti in procedimenti penali per reati più gravi.

Allarme sociale e degrado urbano

L’attività di spaccio aveva trasformato piazza Garibaldi in un “emporio a cielo aperto di illegalità”, con tossicodipendenti che stazionavano stabilmente in zona e commettevano reati contro il patrimonio per finanziare i consumi.

Non mancavano episodi di violenza e liti tra spacciatori e clienti, che spesso degeneravano in scontri fisici e turbative dell’ordine pubblico.

La Procura e i Carabinieri hanno sottolineato come il fenomeno fosse diventato una vera emergenza per la sicurezza urbana.

Un segnale per la città

Con l’operazione “Garibaldi”, le istituzioni hanno voluto dare una risposta forte al degrado urbano e al traffico di droga in pieno centro, con particolare attenzione alla tutela dei minori coinvolti, direttamente o indirettamente, nella spirale criminale.

L’Arma dei Carabinieri ha ribadito l’impegno a presidiare il territorio, garantendo legalità e sicurezza ai cittadini e mantenendo un costante canale di ascolto con la popolazione residente.







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